Sicily in a Mediterranean context: imperiality, Mediterranean polycentrism and internal diversity (6th-10th century)

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25 janvier 2022

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Lucia Arcifa et al., « Sicily in a Mediterranean context: imperiality, Mediterranean polycentrism and internal diversity (6th-10th century) », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, ID : 10.4000/mefrm.9925


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Résumé En It

The article offers a re-reading of the role played by Sicily in the Imperial rivalry opposing the Byzantine and Islamic empires in the Central Mediterranean, stressing the island’s specific Imperial dimension. With Justinian’s “Reconquista”, Sicily underwent a thorough ideological, social, economic, and strategic integration into the Byzantine empire, ultimately becoming a uniquely “Imperial” province, a status preserved under Islamic rule. The concept of Imperiality and its evolution between the 7th and the 10th century offers a useful heuristic tool to analyse the ideological, political, and economic importance of Sicily for Constantinople and the role of the island as a source of legitimacy for the Islamic polities in the Central Mediterranean. The reassessment of the archaeological data sheds light on the concrete consequences of this Imperial struggle on the settlement patterns over the same period, with the creation of a specific frontier zone, paving the way to new research into the process of internal territorial diversification of the island.

L’articolo analizza il ruolo della Sicilia altomedievale nel contesto della rivalità tra arabi e bizantini nel Mediterraneo centrale, alla luce di una chiave di lettura che valorizza l’imperialità dell’isola. La riconquista giustinianea crea le premesse per una più stretta compenetrazione tra Sicilia e Costantinopoli, sul piano sociale, economico, strategico, premessa indispensabile per il suo riposizionamento in seno all’impero e per la costruzione di una idea di ‘isola imperiale’ successivamente ripresa e rivisitata in seno al mondo islamico. Il concetto di imperialità e la sua evoluzione nel tempo forniscono una specifica chiave di lettura per comprendere il forte investimento ideologico, politico e economico dei Bizantini da una parte e, sul fronte islamico, il suo uso quale fonte di legittimazione del potere acquisito nel Mediterraneo centrale. La stessa rilettura dei dati archeologici fornisce ulteriori punti di osservazione per valutare concretamente le ricadute sulle dinamiche insediative tra VIII e X secolo suggerendo nuove piste di ricerca per valutare i processi di diversificazione territoriale e la stessa formazione di un’area di frontiera in cui convergeranno gli interessi strategici ed economici dei due imperi.

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