Residualità, non residualità, continuità di circolazione. Alcuni esempi dalla Crypta Balbi

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1998

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Lucia Saguì et al., « Residualità, non residualità, continuità di circolazione. Alcuni esempi dalla Crypta Balbi », Publications de l'École Française de Rome, ID : 10670/1.1s30ro


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La connessione tra residualità ceramica e numismatica evidenziata nei contesti della Crypta Balbi databili tra XI e XV secolo viene verificata alla luce dei nuovi rinvenimenti archeologici. Si tratta di due depositi, databili al VII e all'VIII secolo d.C, che dal punto di vista della ceramica sono caratterizzati il primo da una quasi totale assenza di residualità, il secondo da una consistente presenza di materiali più antichi. Se il differente andamento della residualità è giustificato dall'analisi dei due contesti, quale interpretazione dare del materiale numismatico che, in particolare per quanto riguarda il VII secolo, mostra una consistente presenza di numerario tardoantico, divergendo dal dato ceramologico ? L'apparente anomalia si spiega con un uso del numerario tardoromano prolungato, poiché compatibile con il sistema monetario bizantino. Le anomalie possono dunque suonare come un campanello d'allarme, indizio di fenomeni storico-economici intervenuti a modificare comportamenti in genere paralleli tra le due classi, evidenziabili solo attraverso l'incontro e la sintonia tra i diversi specialismi.

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