RECENSION de [TRABUCCO Oreste, "L'opere stupende dell'arti più ingegnose". La recezione degli Πνευματικά di Erone Alessandrino nella cultura italiana del Cinquecento, Firenze, Olschki, 2010]

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2011

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Noémie Castagné, « RECENSION de [TRABUCCO Oreste, "L'opere stupende dell'arti più ingegnose". La recezione degli Πνευματικά di Erone Alessandrino nella cultura italiana del Cinquecento, Firenze, Olschki, 2010] », HAL-SHS : linguistique, ID : 10670/1.350af8


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In questo volume Oreste Trabucco si propone di proseguire gli studi pioneristici della critica anglosassone degli anni 1950-1970 (M. Boas Hall, S. Drake, I.E. Drabkin, C.B. Schmitt) sulla fortuna di Erone Alessandrino nel Cinquecento. Il trattato di meccanica gli Πνευματικά, comunemente ridotto alla lettura che ne fece Galileo, è invece un testo fondamentale della cultura meccanica italiana, che sin dal Quattrocento capitò nelle mani esperte degli umanisti. Lo dimostra Trabucco nel primo capitolo intitolato "Prologo umanistico", fedele all'insegnamento di Eugenio Garin (Gli umanisti e la scienza, 1961). I tre capitoli successivi ("Erone a Urbino", "Traduttori a confronto", "Erone a Napoli") ricostruiscono il quadro cronologico e geografico della ricezione del testo. A partire da Urbino, principale centro di irradiazione della fortuna di Erone, dove insegna Federico Commandino, lo storico percorre la fitta rete delle traduzioni e delle letture di Erone da parte di molteplici attori a Venezia, Ferrara e Napoli nell'arco di un secolo. Emergono progressivamente da questo esame comparativo le ragioni del successo degli Πνευματικά nel Cinquecento. Testo chiave dell'umanesimo tecnico, vero e proprio laboratorio della lingua scientifica, punto d'intersezione tra la prassi e la teoria e soprattutto raccolta dilettosa di meraviglie tecniche consona alla società di corte, che affascina insieme l'umanista e l'ingegnere, il matematico e il mago, gli Πνευματικά riescono a rispondere alle interrogazioni e all'eclettismo della meccanica cinquecentesca. Grazie a un denso argomentare che si nutre della ricchezza dei brani citati, questo contributo innovativo rivela dunque la specificità della meccanica italiana nel Cinquecento prima della sua teorizzazione matematica da parte di Galileo, che segna l'improvvisa evanescenza degli Πνευματικά di Erone dal panorama scientifico italiano.

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