2004
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Giusto Traina, « La frontiera armena dell’impero romano. I due punti di vista », Publications de l'École Française de Rome (documents), ID : 10670/1.556c88...
Negli studi di storia antica persiste un’immagine della frontiera armena che trascende la realtà storica, e risente di una visione geopolitica otto-novecentesca in cui il regno d’Armenia appariva come un «buffer State » . Tuttavia, le fonti armene consentono di superare questa visione unilaterale, e confrontare i due punti di vista : a quello «esterno » delle grandi potenze (Roma, Iran), si può accostare quello «interno » , ovvero locale. Le definizioni di frontiera nella storiografia armena di V secolo (Mosé di Khoren e lo Pseudo-Fausto di Bisanzio) non mostrano certo la visione anacronistica di una frontiera continua ; d’altra parte, una certa stabilità delle linee di confine era favorita dalla situazione geografica. La questione deve essersi acuita nel III d. C., quando sembra affermarsi la tendenza, di ispirazione iranica, a costruire dei fossati con funzione di frontiera. Ulteriori testimonianze del IV e V secolo confermano i tentativi, da parte di Roma e dell’Iran, di controllare la frontiera armena. Parallelamente, da parte locale si osserva una certa importanza del concetto simbolico di frontiera nella dimensione identitaria degli armeni e delle loro istituzioni.