La nobiltà, lo Stato e le relazioni internazionali

Résumé It

Prendendo le mosse della grande inchiesta che Guglielmo I re dei Paesi Bassi fece compiere fra 1814 e 1815 per conoscere i sentimenti politici e la consistenza patrimoniale delle classi dirigenti nelle province belghe e lussemburghesi, l'A. pone il problema affrontato dai sovrani all'indomani della Restaurazione : quali uomini scegliere, per il servizio diplomatico, tra i funzionari del passato regime e gli esponenti dell'antica nobiltà rimasti fedeli al legittimo sovrano? Tutti finirono per ricorrere all'aristocrazia, non per la sua maggiore fedeltà al sovrano, ma perché era più adatta per esperienza e cultura a governare l'Europa della Restaurazione. In Italia, forse per una segreta convinzione di farsi perdonare le circostanze della propria nascita, il governo unitario conservò a lungo una diplomazia prevalentemente nobiliare. Fu Crispi a creare una diplomazia parallela e borghese per le iniziative più delicate e confidenziali. Dalla diplomazia nobiliare della Restaurazione sono rimasti dei modelli di comportamento e la leggenda della «carrière», come luogo socialmente nobilitante. La prima guerra mondiale segna l'avvenimento di un nuovo stile diplomatico che porta l'impronta dei due grandi protagonisti della storia contemporanea : gli Stati Uniti d'America e la Repubblica dei Soviet.