Interconnessioni tra comportamenti grafici, rese fonetiche e sistema fonologico: il caso delle palatali approssimanti e laterali in un task di scrittura sotto dettatura

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14 septembre 2023

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Anna Anastaseni et al., « Interconnessioni tra comportamenti grafici, rese fonetiche e sistema fonologico: il caso delle palatali approssimanti e laterali in un task di scrittura sotto dettatura », HAL-SHS : linguistique, ID : 10670/1.9d3e4d


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Interconnessioni tra comportamenti grafici, rese fonetiche e sistema fonologico: il caso delle palatali approssimanti e laterali in un task di scrittura sotto dettaturaIn italiano, l’opposizione tra la laterale palatale /ʎ(ʎ)/ (da qui /ʎ/) e l’approssimante palatale /j/ è a basso rendimento funzionale e /j/ ha uno statuto fonologico particolare. La neutralizzazione del contrasto /ʎ/~/j/ è diffusa ed è favorita dalla somiglianza acustica. La delateralizzazione della /ʎ/ (/ʎ/ → [j]) caratterizza in particolare alcune aree del Centro-Sud d’Italia (cfr. Canepari, 1999) e altre aree linguistiche romanze (Zampaulo & Haug, 2015; Porras, 2013; Rost Bagudanch, 2014).Uno degli indici che favorisce maggiormente la classificazione della laterale palatale /ʎ/ e dell’approssimante palatale /j/ è la durata della realizzazione del fono; da un precedente task di identificazione percettiva è emersa l’associazione [ʎ]~durata lunga, [j]~durata breve e parallelamente la difficoltà di classificare i foni con durate intermedie o imprevedibili (in particolare [j] sopra la soglia dei 220 ms) (Anonimo, 2022). Tale confusione può avere effetti in scrittura: se la classificazione è ambigua, si deve ritenere il sistema di conversione grafo-fonematico significativamente più opaco. Questo ha importanti conseguenze sul modo di processare l’informazione ortografica (Angelelli et al., 2018).È stato quindi proposto un task di dettato di pseudo-parole a 60 parlanti piemontesi di età compresa tra i 15 e i 30 anni. Gli stimoli sono stati manipolati facendo variare la durata dei foni target [ʎ] e [j] in un continuum di: 260 ms, 180 ms, 100 ms. I partecipanti, dopo aver ascoltato ciascuno stimolo, dovevano ripeterlo ad alta voce, quindi scriverlo. In questo modo è stato possibile il confronto tra produzione orale e resa grafica.I risultati del task di dettato sono fortemente in linea con quelli del task di identificazione percettiva: rapporto direttamente proporzionale tra durata e numero di risposte target per [ʎ], mentre inversamente proporzionale per [j], con valori minimi intorno al 50%. I dati sull’accuratezza ortografica nel dettato sono stati incrociati con l’analisi della pronuncia dei partecipanti. Ne è emerso che coloro che neutralizzano i due fonemi nella realizzazione orale, sovraestendendo [j], hanno anche maggiori difficoltà nella conversione grafo-fonematica delle pseudo-parole.Questo dato supporta l’idea che per questi ultimi la corrispondenza tra [ʎ] e ‹gl(i)›, e tra [j] e ‹i› non sia del tutto trasparente. In particolare, per quanto riguarda le pseudo-parole con [j] di durata maggiore (260 ms, 180 ms) la discrepanza tra i due gruppi (di chi neutralizza e chi distingue nella pronuncia) è statisticamente significativa (

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