16 septembre 2022
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Mélinda Palombi, « IL CANTICO DEL GALLO SILVESTRE. Mito sopito, mito dualistico », HAL-SHS : littérature, ID : 10670/1.b848vt
Il Cantico del gallo silvestre è la riscrittura manifesta di unmito eziologico, presente in diversi culti antichi: il mito del tarnegòlbar. Leopardi stesso cita peraltro la sua principale fonte –il Lexicon Chaldaicum Talmudicum et Rabbinicum dell’ebraistaJohann Buxtorf (Basilea, 1640) – ma quasi per meglio liberarsenee, anziché riscrivere un mito preesistente, crearne uno proprio.Il mito del gallo silvestre diventa così, a tutti gli effetti, unmito leopardiano. Come afferma Ceronetti a proposito di questotesto, “Leopardi piega i simboli che adotta ad altri significati”,ovvero sceglie un mito prettamente religioso, al contempocosmogonico e apocalittico, che sovverte: il gallo gigante dellatradizione annuncia in fine in questa operetta l’annientamentodi ogni cosa. Tale rovesciamento del mito presuppone a nostroavviso un principio di dualità che percorre l’insieme del testo, adiversi livelli, e che era intrinseco al mito originario del tarnègolbar. Un principio di dualità che seguiremo quale filo conduttoreattraverso il testo per decifrare il Cantico, partendo dal suo rapportoalle fonti.