2004
Copyright PERSEE 2003-2023. Works reproduced on the PERSEE website are protected by the general rules of the Code of Intellectual Property. For strictly private, scientific or teaching purposes excluding all commercial use, reproduction and communication to the public of this document is permitted on condition that its origin and copyright are clearly mentionned.
Irene Fosi, « Il governo della giustizia nello Stato ecclesiastico fra centro e periferia (secoli XVI-XVII) », Publications de l'École Française de Rome, ID : 10670/1.e672h6
Elemento fondante la sovranità, il governo della giustizia assume un valore centrale nella trattatistica e nelle istruzioni per legati e governatori nello Stato pontificio del Cinquecento e Seicento. Ma, se questi scritti rispondevano ad una volontà ed una progettualità di forte impronta tridentina, in pratica lettere, memoriali e suppliche inviati da giusdicenti periferici alle congregazioni romane ed al cardinal-nepote evidenziano la costante difficoltà di superare privilegi e particolarismi, nonché di disporre, soprattutto nei ranghi più bassi, di persone effettivamente capaci di amministrare, nel quotidiano, la giustizia. Il sistema di congregazioni romane, ed in particolare la Sacra Consulta, attuano, nel corso del Seicento, una difficile mediazione, nel tentativo di adattare alle situazioni particolari della periferia dello Stato norme e pratiche elaborate a Roma.