30 septembre 2021
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Mélinda Palombi, « Il prisma della simmetria nelle Città invisibili: visibilità, ordine e poesia », HAL-SHS : littérature, ID : 10670/1.nv93u7
Il prisma della simmetria nelle Città invisibili: visibilità, ordine e poesia Le implicazioni di modelli matematici nelle opere di Calvino non sono più da dimostrare, in particolare grazie ai numerosi studi che analizzano i suoi rapporti con l'OuLiPo, nonché la dimensione combinatoria dei suoi processi compositivi. Se per lui «il modello del linguaggio matematico, della logica formale, può salvare lo scrittore dal logoramento in cui sono scadute parole e immagini per il loro falso uso» (Una pietra sopra), esiste una forma di ordine particolarmente affine alle sue modalità di scrittura, in quanto essa convoca insieme matematica e immagine: si tratta della simmetria. Vorremmo pertanto tentare di spiegare come la simmetria costituisca una vera e propria prospettiva scelta dallo scrittore, ovvero un prisma attraverso il quale considerare il reale, in un'opera in cui la simmetrizzazione è quasi sistematica: Le città invisibili. L'ordine simmetrico costituisce una forza ordinatrice particolarmente cara all'autore, come dimostra la sua presenza in alcuni emblemi fondamentali della sua poetica, quali il cristallo, la scacchiera o ancora lo specchio, ma la sua ricchezza risiede nella sua imperfezione: le simmetrie delle Città invisibili nascondono nel visibile dissimmetrie di senso (vedi a questo proposito Gabetta), opposizioni concettuali che riprendono i temi che più preoccupano l'autore e fanno delle Città, a nostro avviso, il testo chiave dell'intera opera calviniana.