Il passato remoto irregolare in sardo

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2020

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Lucia Molinu, « Il passato remoto irregolare in sardo », HAL-SHS : linguistique, ID : 10670/1.r514x6


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Il nostro contributo si propone di studiare, nel quadro della DistributedMorphology (cfr. Halle & Marantz 1993), un cambiamento morfologico che hacausato la ristrutturazione del passato remoto irregolare in sardo. In sardo antico,i verbi che appartengono alla seconda coniugazione in -er presentano, nellatotalità del paradigma del passato remoto, un’allomorfo specifico aquesto tempo(appimus ‘avemmo’, iscripsit ‘scrisse’, tennit ‘tenne’, lessirunt ‘lessero’, etc., cfr.Wagner 1939: 15). Oggi, nei dialetti in cui il passato remoto sopravvive, tali verbihanno perso questo allomorfo a vantaggio del radicale del presente ([isˈkrio]‘scrivo’, [iskriˈei] ‘scrissi’). Ispirandoci all’analisi fatta da Calabrese sul passatoremoto in italiano (cfr. Calabrese 2013, 2015a, 2015b), cercheremo di dimostrareche la regolarizzazione del passato remoto in sardo moderno deriva da uncambiamento morfologico che generalizza la vocale tematica a tutto il paradigmadi questo tempo. In sardo antico, i verbi caratterizzati dal passato remoto irregolaresono atematici e il radicale subisce dei cambiamenti morfofonologici,mentre in sardo moderno, la presenza della vocale tematica consente l’apparizionedel radicale che viene regolarmente utilizzato negli altri tempi.

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