Visioni della politica in un movimento di contestazione singolare: il caso dei Gilets Jaunes

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2023

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Camille Bedock et al., « Visioni della politica in un movimento di contestazione singolare: il caso dei Gilets Jaunes », HAL-SHS : sciences politiques, ID : 10670/1.v79q62


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Il movimento dei Gilets Jaunes ha suscitato un gran numero di analisi negli ultimi anni, più di molti altri movimenti sociali, anche a causa della sorpresa che la sua emersione ha generato tra analisti e osservatori della politica francese. Come lo sottolinea Christian Le Bart, si tratta anche di una "mobilitazione di carta che vale il suo peso in inchiostro steso e commenti suscitati" 1. Questo articolo non ha vocazione a rendere conto dell'insieme di queste analisi, troppo spesso caratterizzate da un rapporto labile se non assente ai dati empirici 2. Questo articolo dà quindi risalto quasi esclusivamente a lavori i cui contributi si sono basati su un lavoro di ricerca empirica qualitativa o quantitativa. Partendo da questa focale, la maggior parte degli articoli presentati nei paragrafi seguenti provengono dal contesto francese. In effetti, se il movimento dei Gilets Jaunes ha suscitato un forte interesse anche aldilà delle frontiere esagonali, molti dei lavori internazionali mancano di un ancoraggio empirico diretto. Partendo da una rassegna della letteratura sui Gilets Jaunes, caratterizzata per la sua diversità metodologica (etnografie, interviste qualitative, sondaggi, analisi di social network, etc.), in questo articolo interroghiamo in particolare il rapporto alla politica e alla democrazia che emerge da questo movimento di contestazione singolare. Sottolineiamo innanzitutto quanto sia difficile qualificare e caratterizzare un movimento che si è sviluppato in tutto il territorio francese (e anche oltre esso) e che ha avuto una durata prolungata, rompendo con i codici abituali dei movimenti sociali e promuovendo delle forme atipiche di partecipazione. Basandoci sulle teorizzazioni del concetto di antipolitica 3 , proponiamo di qualificare la partecipazione al movimento come un processo di "politicizzazione anti-politica".

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