Sapere delle istituzioni e sapere della soggettività : alcune riflessioni a proposito del sapere femminile

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1988

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Egle Becchi, « Sapere delle istituzioni e sapere della soggettività : alcune riflessioni a proposito del sapere femminile », Publications de l'École Française de Rome, ID : 10670/1.vx24ab


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Definito il sapere come complesso di conoscenze organizzate secondo modalità diverse e peculiari di specifiche figure sociali, si possono distinguere saperi al plurale, che si riproducono in sedi istituzionalizzate e si producono in sedi non istituzionalizzate. Fra questi ultimi, il sapere delle donne è considerato un sapere «debole». L'analisi di tre testi del passato (di J. Pascal, di Fénelon, di Rousseau) consente di coglierne alcuni tratti : la sua alterità da quello maschile e dotto, la sua inettitudine a elaborare conoscenze astratte, il suo apprendimento per contatto e contagio di figure analoghe, con grossi coinvolgimenti affettivi, scarse mediazioni verbali, difficile accesso al simbolico. Solo recentemente, nella cultura femminista, di tale sapere si è parlato e scritto, riflettendo sulle sue peculiarità. Occorrono però altri e più energici scambi sociali e culturali per realizzare quella competenza del simbolico per tanto tempo preclusa al sapere delle donne.

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