Un banchetto per l'eternità. Una nuova testimonianza pittorica dalla necropoli di Cuma

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2024

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Cuma Necropoli Ipogeo

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Priscilla Munzi et al., « Un banchetto per l'eternità. Una nuova testimonianza pittorica dalla necropoli di Cuma », HAL-SHS : histoire, ID : 10.48235/1062


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Résumé It

Da diversi anni, l’équipe del Centre Jean Bérard conduce ricerche nell’area situata immediatamente al di fuori delle fortificazioni settentrionali della città di Cuma dove, nel corso dei secoli, si è sviluppata una grande necropoli pluristratificata.Nel II secolo a.C., il paesaggio funerario davanti alla Porta mediana si anima della presenza di imponenti tombe a camera ipogeica, con volte a botte e facciata monumentale, costruite in blocchi squadrati di tufo, destinate ad accogliere inumazioni plurime, deposte in cassoni o su letti funerari. Nel mese di giugno di quest’anno è stata riportata alla luce una nuova tomba riferibile alla stessa tipologia architettonica, ma dall’eccezionale decorazione figurata. La fascia della cornice modanata è ricoperta da intonaco di colore bianco, sulle pareti al di sotto della cornice è steso dell’intonaco di colore rosso piuttosto acceso mentre l’intradosso della volta è giallo racchiuso da una fascia arancio chiaro. I primi 4 corsi della volta sopra la cornice e le lunette in corrispondenza dell’accesso e del muro di fondo sono decorati con scene di paesaggio e di banchetto.La qualità delle pitture è eccezionale. Purtroppo la tomba è stata più volte visitata e pochi sono gli elementi di corredo recuperati, anche se sufficienti a confermarne la datazione.Per motivi di conservazione e di tutela parte della decorazione è stata staccata ed è stato intrapreso un progetto di restauro e valorizzazione grazie a una collaborazione tra il Parco archeologico dei Campi Flegrei, il Museo Nazionale archeologico di Napoli, l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne e il Centre Jean Bérard.È stata inoltre avviata una collaborazione con il DISTAR dell’Università Federico II di Napoli e il DST dell’Università del Sannio per svolgere la caratterizzazione degli intonaci e delle superfici dipinte, in particolare per l’identificazione dei tipi di pigmenti impiegati e la tecnica esecutiva delle maestranze. L’approccio analitico ha previsto due livelli di acquisizione delle informazioni. In una prima fase, sono state eseguite analisi in spettroscopia FT-IR e Raman, riflettografia IR e riprese UV. Nella seconda fase, sono state condotte indagini micro-stratigrafiche con microscopio ottico a luce polarizzata (PLM) ed elettronica a scansione (SEM) per la caratterizzazione di ciascuno strato di malta e annesse superfici dipinte. I temi rappresentati sulle pareti della tomba, poco consueti per questo periodo cronologico, offrono nuovi e importanti spunti di riflessione per delineare e ricostruire l’evoluzione artistica della pittura parietale cumana.

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