Lo scavo del tempio del Foro della Pace e un nuovo contesto di ceramiche rinascimentali

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2006

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Roberto Meneghini et al., « Lo scavo del tempio del Foro della Pace e un nuovo contesto di ceramiche rinascimentali », Publications de l'École Française de Rome, ID : 10670/1.wo7369


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Nel corso della prima campagna di scavo nel Foro della Pace in corrispondenza dell’area del tempio, è stato rinvenuto uno scarico di materiale ceramico della prima epoca rinascimentale negli strati di riempimento della fossa di spoliazione del muro perimetrale del Foro stesso. Si tratta di materiale dall’aspetto frammentario, del quale sono stati ricostruiti anche alcuni esemplari più o meno integri. L’assenza di scarti di fabbricazione non permette di ipotizzare la pertinenza del butto ad una fornace vicina, e tanto meno è possibile individuarne l’appartenenza ad uno specifico ambito privato o religioso. Il contesto ceramico è costituito principalmente da produzioni locali rappresentate, oltre che dalle diverse classi di uso comune destinate alla mensa e alla cucina, dalla ceramica smaltata della quale si offre un’analisi più approfondita. La presenza quantitativamente più rilevante di maiolica arcaica è caratterizzata da una ricchezza di forme e motivi iconografici diffusi in particolare tra la metà del XV secolo e gli inizi del XVI secolo. Ai primi decenni del secolo riportano inoltre le prime attestazioni di boccali, piatti e ciotole in ceramica policroma rinascimentale di produzione locale. Le altre testimonianze rinvenute arricchiscono il quadro con una discreta percentuale di produzioni regionali importate, soprattutto toscane e umbro-laziali, e con una buona presenza di materiali di lusso rappresentati dalle ceramiche a lustro spagnole.

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